La tecnologia al servizio della lotta alla violenza contro le donne
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce la violenza contro le donne un problema di salute globale; secondo le sue stime, nel mondo circa il 30% delle donne ha subito violenza nel corso della propria vita. Le sue forme colpiscono la sfera fisica, sessuale, psicologica o economica; essa può manifestarsi in vari contesti come quello domestico, scolastico, lavorativo e sociale. La violenza ha gravi conseguenze sulla salute delle donne: coloro che la subiscono sono più inclini a sviluppare malattie croniche, disturbi psicologici, problemi di salute sessuale e riproduttiva. L’abuso fisico e sessuale può anche aumentare il rischio di aborto, infiammazioni e tumori.
A partire dalla ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa, nota come Convenzione di Istanbul (aperta alla firma dei paesi membri l’11.5.2011) da parte del legislatore nazionale con il d.l. 93/2013 (convertito nella L.119/2013[1]), l’impegno richiesto ai presidi sanitari ha riguardato anche la «raccolta strutturata e periodicamente aggiornata, con cadenza almeno annuale, dei dati del fenomeno, ivi compreso il censimento dei centri antiviolenza, anche attraverso il coordinamento delle banche di dati già esistenti» (lett. h art.5 L.119/2013). In particolare, il punto 2 dell’articolo 11 della Convenzione di Istanbul (raccolta dei dati e ricerca) stabilisce, che i paesi firmatari «si adoperano per realizzare indagini sulla popolazione, a intervalli regolari, allo scopo di determinare la prevalenza e le tendenze di ogni forma di violenza che rientra nel campo di applicazione della presente Convenzione».
Sul punto, la L. 53/2022 sulle «disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere» obbliga le istituzioni a predisporre gli strumenti idonei a misurare la violenza di genere e a diffondere i dati in maniera disaggregata. Per non dire che per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale, grava (e graverà) l’obbligo sulle amministrazioni/enti/soggetti pubblici (ma anche soggetti privati) di fornire i dati richiesti dall’Istat (art. 7, D.Lgs. n. 322 del 1989 «norme sul Sistema statistico nazionale e sull’Istat») tanto che l’accertamento, da parte dagli uffici di statistica del Sistema statistico nazionale, della loro «mancata fornitura per rilevanza, dimensione o significatività ai fini della rilevazione statistica» o del fatto che siano «scientemente errati o incompleti» comporta l’erogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria ex art. 11.
Tanto premesso, la Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS ha recentemente esteso l’utilizzo della piattaforma TALETE alla segnalazione dei casi di donne vittime di violenza che accedono alle cure del Policlinico per gli esiti della violenza subita, che sono ricoverate per altre ragioni mediche o che sono accolte dal centro antiviolenza interno. In questo modo i professionisti e le professioniste sanitari/e della Fondazione e le stesse operatrici del CAV (SOS Lei) ogni volta che entrano in contatto con una vittima di violenza di genere e violenza domestica potranno registrare, ad esempio, il tipo di relazione affettiva che intercorreva tra autore e vittima, la tipologia di violenza (fisica, sessuale, psicologica o economica) subita e se questa è stata commessa in presenza di minori, ma anche le caratteristiche della vittima (età, nazionalità, forma di violenza, rapporti con le FF.OO., presa in carico territoriale, ecc.).
Si tratta di informazioni importanti non solo per determinare la prevalenza e le tendenze di ogni forma di violenza che rientra nel campo di applicazione della già menzionata Convenzione di Istanbul ma anche per allertare i professionisti/e che compongono il Comitato RiViGe (Risposta alla Violenza di Genere), istituito dalla Fondazione Policlinico Gemelli nel 2023 allo scopo di assicurare in ambito ospedaliero un’azione sinergica di contrasto alla violenza di genere contro le donne che si avvalga di competenze e professionalità interdisciplinari.
Uno dei principali obiettivi del Comitato RiViGe è, infatti, quello di partecipare/suggerire/progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica all’interno di Fondazione Policlinico Gemelli che, non vi è dubbio, possa trovare un insostituibile strumento operativo nella piattaforma TALETE che consente la raccolta, archiviazione e condivisione dei dati informatici non solo a fini statistico-epidemiologici richiesti esplicitamente dal legislatore.
La tecnologia al servizio della lotta alla violenza sulle donne fornisce agli operatori e alle operatrici impegnati/e sul campo strumenti operativi innovativi sia per una presa in carico tempestiva che per il miglioramento degli interventi sulla base dell’analisi dei dati raccolti.
[1] Il 15 ottobre 2013 è stata approvata la l.119/2013 (in vigore dal 16 ottobre 2013) «Conversione in Legge, con modificazioni, del decreto-L. 14 agosto 2013, n. 93, che reca disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere» c.d. L. sul femminicidio.
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