Oggi si parla tanto di “Medicina del territorio”, di telemedicina e di PNRR. Termini come “case e ospedali di comunità” stanno entrando nel linguaggio comune e l’esigenza di nuove competenze, come l’infermiere di famiglia, si sta affacciando prepotentemente in ambito socio-sanitario; ma ci stiamo preoccupando a sufficienza di come organizzare i processi al fine di garantire, comunque e in ogni caso, la massima sicurezza e la qualità delle cure in contesti completamente diversi dalle mura protettive di un” ambito ospedaliero”?
Ancora oggi nelle strutture ospedaliere si fa una gran fatica – e gli addetti ai lavori lo sanno bene – a far passare la cultura del rischio clinico e l’approccio alla qualità dei percorsi diagnostico- terapeutico- assistenziali. Immaginiamo quanto sarà complesso affrontare il discorso sul territorio, che fino a ieri è rimasto quasi ai margini in termini di Clinical Risk Management. Eppure, a partire dall’immediato futuro, sul territorio ci sarà un massiccio uso di tecnologie della comunicazione e dell’informazione(device, dispositivi, cartelle cliniche e dossier elettronici, ecc…) che, se non gestiti adeguatamente, potranno comportare eventi avversi e bassi standard qualitativi delle prestazioni erogate, con tutte le problematiche del contenzioso e delle responsabilità medico-legali annesse.
Al fine di dare una risposta effettiva a quanto sopra, l’idea è stata quella di progettare un disciplinare per la realizzazione di un “Sistema di gestione per la sicurezza e la qualità delle cure nella medicina territoriale ed in particolare per le case e gli ospedali di comunità”.
Il disciplinare potrà essere utilizzato anche per la valutazione dei requisiti e la certificazione di conformità rilasciata da organismi terzi accreditati.
I requisiti del disciplinare prevedono e mutuano tecniche, metodologie e tecnologie dell’informazione, dai sistemi di gestione del rischio clinico e della qualità, calandole, in modo personalizzato e semplificato, nelle specifiche realtà organizzative afferenti al “territorio” e applicabili a tutti i relativi setting assistenziali.
I requisiti sono coerenti e conformi al quadro normativo applicabile (L.24/2017, Raccomandazioni Ministeriali, ecc.), alle norme volontarie (ISO 9001, ISO 22301, J.C.I, ecc.) e, in particolare, ai requisiti generali e specifici previsti dall’accreditamento istituzionale delle diverse Regioni.
È stato, in sostanza, costruito un modello organizzativo informatizzato per la gestione del rischio clinico e della qualità nelle strutture socio-sanitarie del territorio con particolare riferimento alle problematiche gestionali, organizzative e tecnologiche indotte dai sistemi di telemedicina (televisita, teleconsulto, telemonitoraggio, teleassistenza) e dall’utilizzo massivo dei sistemi di digitalizzazione dei dati sanitari (fascicolo sanitario, dossier sanitario, cartella clinica elettronica territoriale, ecc.).
Il modello è stato sviluppato in assoluta continuità e omogeneità con il sistema ospedaliero di Risk Management e Qualità, da noi avviato e consolidato in oltre 58 strutture sanitarie italiane pubbliche e private di grandi e medie dimensioni.
Unitamente e parallelamente allo sviluppo del modello organizzativo informatizzato sono stati progettati corsi di formazione, in materia di Risk Management e Qualità, nella medicina del territorio, erogabili in presenza e in modalità e-learning, rivolti a tutti i portatori di interessi e specialmente agli operatori sanitari sulla sicurezza e qualità delle cure nella medicina di prossimità
L’attività formativa di cui sopra si va ad integrare con i corsi, già disponibili, rivolti alla formazione delle competenze dell’ infermiere di famiglia.
Gregorio Paccone
Ancona, 22 luglio 2022