L’INFORMATIZZAZIONE DEI PROCESSI DI GOVERNO CLINICO: le ricadute positive e il valore aggiunto creato per un servizio immunotrasfusionale (SIMT)

Premessa

La domanda ricorrente, oggi, in sanità è perché un’azienda sanitaria, pubblica o privata, debba investire in tecnologie dell’informazione (IT) finalizzate all’informatizzazione dei processi di clinical governance ed in particolare dei processi di gestione della Qualità, del Rischio Clinico e dell’Accreditamento Istituzionale.

Ovviamente tutti siamo portati a individuare quale obiettivo predominante l’esito finale delle prestazioni erogate in termini di elevati standard di qualità e massima sicurezza delle cure; in sostanza la soddisfazione delle aspettative del paziente.

Le strutture sanitarie ed in particolare l’organizzazione dei centri trasfusionali sono sistemi di altissima complessità organizzativa che operano in un contesto esterno ed interno caratterizzati da continui cambiamenti e che quindi richiedono altrettanto repentini adattamenti.

Il raggiungimento, dell’obiettivo finale non può prescinde dall’ottemperanza di normative e linee guida nazionali ed internazionali che richiedono un’analisi dinamica e costante dell’impatto dei fattori di rischio e opportunità indotte dal contesto esterno e da quello organizzativo.

Analisi del contesto esterno

Contesto politico

Negli ultimi anni la sanità italiana è stata interessata da un importante cambiamento del contesto esterno con l’entrata in vigore di un nuovo quadro normativo che impone una significativa reingegnerizzazione dei processi organizzativi di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private.

Le leggi e norme di maggior impatto per un servizio immunotrasfusionale sono state:

  • Standard di medicina trasfusionale 3° edizione SIMTI ottobre 2017
  • PIC/S GMP Guide for Blood Establishments
  • D.Lgs n.19 del 19 marzo 2018 Attuazione della direttiva (UE) 2016/1214 della Commissione del 25 luglio 2016, recante modifica della direttiva 2005/62/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche del sistema di qualità per i servizi trasfusionali.
  • Standard FACT/JACIE International Standards for Hematopoietic Cellular Therapy Product Collection, Processing, and Administration marzo 2018
  • D.Lgs del 18/01/2018  Definizione del materiale informativo-educativo destinato ai donatori di sangue in relazione al rischio di trasmissione dell’infezione da HIV e del questionario per la raccolta delle informazioni post donazione, ex articolo 2, comma 3, e articolo 10, comma 8, del decreto 2 novembre 2015.
  • Legge 8 marzo 2017, n 24 (Legge Gelli Bianco) – «Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché’ in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie»;
  • Nuovi requisiti nazionali di accreditamento (articolo 7 del Patto per la Salute 2010-2012);
  • Nuovi requisiti introdotti dalle norme volontarie quali la ISO 9001:2015, J.C.I, ecc.

La mancata conformità a questi requisiti comporta rischi notevoli sia in campo giuridico, per l’azienda sanitaria e per gli esercenti attività sanitarie sia sotto il profilo penale (per le persone fisiche) che sotto il profilo amministrativo (per le persone giuridiche) che in campo commerciale con il rischio di perdere le aziende clienti di prodotti come il plasma.

Analisi del contesto interno

I rischi maggiori di un’azienda sanitaria, legati al contesto organizzativo, sono prevalentemente dovuti ad alcuni possibili punti di debolezza. Nello specifico elenchiamo quelli che noi riteniamo siano i principali:

Dematerializzazione del cartaceo

In molti SIMT il sistema gestionale è ancora quasi completamente cartaceo con generazione di sovrastrutture rappresentate da decine di procedure, istruzioni, moduli e altri documenti la cui produzione e gestione comporta, molte volte, costi senza un chiaro valore aggiunto. La domanda che ci poniamo è: ma la singola azienda sanitaria ha mai provato a fare un calcolo di quanto costa produrre tutta questa carta? Facciamo un esempio di cosa accade oggi in molte strutture:

Un operatore che debba fare una segnalazione di incident reporting (oramai obbligatoria)  o una non conformità deve trovare il modulo, fotocopiarlo, scrivere le informazioni e i dati richiesti, fotocopiare il tutto per tenersene una copia, far arrivare fisicamente il documento agli interessati i quali devono fare uno sforzo per interpretare la calligrafia, registra i dati (quelli importanti molte volte risultano omessi) il un foglio di Excel, elaborare il tutto e in molti casi a chi ha fatto la segnalazione non ritorna nessun feed-back delle azioni reattive messe in atto. Quanto costa tutto ciò? quanto tempo ha perso l’operatore? qual è l’effettivo valore aggiunto in termini di miglioramento dell’organizzazione del lavoro e della sicurezza del paziente?

Comunicazione interna

La comunicazione interna in molti trasfusionali rappresenta il vero “tallone d’Achille” che genera rallentamenti e ritardi nella realizzazione di processi, errori, insoddisfazioni dei portatori di interessi ed ovviamente come risultato finale la percezione negativa dell’utente finale, il donatore/paziente.

La non fluida e sistematica comunicazione tra i diversi soggetti coinvolti nei processi determina anche un uso non ottimizzato delle risorse e quindi una perdita di efficienza e di valore.

Comunicazione esterna

La singola unità operativa richiede una gestione della comunicazione esterna su due fronti principali, lato donatore e lato azienda cliente. Il processo di fidelizzazione di questi portatori di interessi, non può prescindere da una comunicazione efficace e controllata.

Lo strumento di comunicazione informatico lato “commerciale” permette non solo un rapido scambio di dati, comprensibili e standardizzati, ma assicura anche la tracciabilità di ogni flusso dati

Processi decisionali

I sistemi di gestione comportano l’assunzione di precise responsabilità (chi-fa-cosa) e il monitoraggio degli esiti delle stesse. Purtroppo, molte volte, diventa difficile se non impossibile, a meno di utilizzare risorse dedicate, monitorare le decisioni assunte e le azioni programmate che alla fine rimangono non verificate né nell’attuazione e né tantomeno nell’efficacia. Basti pensare alle tante e lunghe riunioni determinate dai sistemi di gestione. Quanto è costato “decidere” (ore del personale impiegato in incontri, riunioni, audit, riesami, ecc.) e a fronte dell’investimento quale incremento di valore è stato realizzato per il sistema e per l’utente finale? (ovviamente parliamo di valore e non del mero aspetto monetario). Il più delle volte questa domanda rimane senza risposta.

La convenienza economica dell’investimento

Alla luce di quanto detto risultano evidenti le economie di scala che è possibile conseguire nel medio periodo adottando sistemi innovativi di information technology e il valore aggiunto per l’azienda.

In una possibile analisi dei costi benefici, legati all’implementazione di un sistema informatizzato per la gestione dei processi di clinical governance, proviamo ad elencare qualitativamente, nella seguente tabella, gli investimenti necessari e i possibili benefici nel medio e lungo periodo:

INVESTIMENTI (COSTI)BENEFICI (INCREMENTO VALORE)
Tecnologie: acquisto del software e adeguamento dell’hardware e delle reti (se necessario)Riduzione dei costi del contenzioso (premi assicurativi, risarcimenti) in seguito a diminuzione degli errori
Risorse umane: adeguamento della formazione e sviluppo di competenze specifiche, in materia di rischio clinico e qualità, di tutto il personaleRiduzione dei costi operativi indotti dal miglioramento organizzativo (riduzione carta, riduzione tempi morti, riduzione tempi di esecuzione dei processi, ecc.)
Adeguamento dei metodi di lavoro: costi indotti dal cambiamento nelle fasi di start upDiminuzione della mobilità passiva e quindi incremento del valore della produzione  
 Miglioramento della produttività indotta dalla riduzione del contenzioso organizzativo, miglioramento del clima aziendale, maggiore partecipazione e condivisione degli obiettivi da parte del personale  
 Riduzione dei costi indotti dal quadro sanzionatorio legato alle eventuali inadempienze
 Mantenimento del contratto di collaborazione con aziende clienti (es. Behring, ecc.)
 Affermazione come centro di riferimento del centro Italia con conseguenti richieste (es. lab. Analisi) anche dall’esterno

Il progetto di informatizzazione

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Lo sviluppo di un sistema informatizzo “qualità, accreditamento e rischio clinico” integrato e più in generale di un sistema Healthcare Enterprise Risk manageent (HERM), permette di orientare tutta l’organizzazione verso un miglioramento delle condizioni organizzative al fine di limitare gli errori di sistema facendo leva sul desiderio delle persone di cambiare per migliorare, grazie alla consapevolezza e alla conoscenza.

Obiettivo primario del progetto è quello di perseguire in modo strutturato e sistemico, grazie ad un percorso di Sanità Digitale, il miglioramento continuo della sicurezza (per il paziente/donatore, per i visitatori, per le aziende clienti e per gli operatori) e della qualità delle prestazioni e quindi delle performance e della soddisfazione di tutti i portatori di interesse.

In questa ottica il progetto di informatizzazione supporta azioni ed interventi che si orientano su quanto desunto dalle indicazioni nazionali, internazionali e regionali in materia di:

  • Attività di adesione alle direttive nazionali ed europee sull’applicazione dei sistemi di qualità per i servizi trasfusionali
  • Attività ricondotte all’ottemperanza delle norme FACT/JACIE – GMP
  • attività ricondotte nell’ambito del risk management a seguito dell’analisi degli eventi avversi/near miss ed eventi sentinella, del benchmarking regionale
  • Attività ricondotte allo sviluppo del sistema di gestione per la qualità (SGQ) in linea con le norme ISO 9001:2015 su tutta l’azienda ed in particolare alle UO Certificate o in via di certificazione;
  • Attività ricondotte nell’ambito della valutazione e mantenimento dei requisiti di accreditamento istituzionale.

Con l’ausilio del Sistema informatico le attività saranno orientate trasversalmente a tutti i processi trasfusionali con particolare riguardo al rispetto delle raccomandazioni ministeriali in tema di sicurezza clinica e agli standard nazionali e internazionali sia per la qualità e la sicurezza del donatore che per la produzione di EMC.

Per approfondimenti e maggiori dettagli del nostro progetto visualizza e/o scarica la seguente presentazione:

Policlinico Paolo Giaccone: la piattaforma TaleteWeb a supporto della riduzione del rischio sanitario e del miglioramento della qualità.

Grazie al progetto TaleteWeb, sviluppato da Equipe s.r.l. e fornito da Web Genesys nell’ambito di un progetto di sanità digitale, il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo intraprende un percorso per l’ottimizzazione dei processi e l’informatizzazione della gestione del Rischio Clinico.

Nello scenario italiano, dove ogni anno i costi della medicina difensiva gravano sul Servizio Sanitario Nazionale per diversi miliardi di euro, l’ottimizzazione dei processi e l’informatizzazione della gestione del contenzioso e del Rischio Clinico rappresentano passi necessari e non più differibili per qualunque struttura operi nel settore sanitario.

L’urgenza è resa ancor più evidente alla luce di quanto previsto dalla Legge Gelli-Bianco e da altre recenti normative sulla responsabilità sanitaria, che ridisegna in maniera sostanziale il quadro normativo di riferimento in materia e i rapporti intercorrenti tra paziente, medico e le strutture sanitarie e socio-sanitarie sia pubbliche che private.

Per approfondire la conoscenza del nostro modello digitale per la gestione integrata di Rischio Clinico, Qualità, Accreditamento e Documenti di sistema, fornito al Policlinico Giaccone, scarichi questa breve presentazione.

V

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE 2024

GESTIONE DELLO STRESS E PREVENZIONE DEL BURNOUT NEGLI OPERATORI SANITARI

Fermo restando il potenziale di esposizione al rischio in ogni ambiente di vita e di lavoro, gli operatori sanitari sono identificabili tra i lavoratori a maggior rischio per la salute mentale.

Il loro impegno in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria, gli atti di violenza a loro danno ormai sempre più frequenti e all’ordine del giorno, li espone ad un crescente sovraccarico operativo ed emotivo. Ciò è dovuto, anche, al confronto con cambiamenti drastici intervenuti nelle condizioni organizzative, relazionali, ambientali e psicologiche, ma anche nella vita privata. Tali aspetti portano ad una situazione di stress crescente ed effetti negativi sulla salute.

l’OMS, in occasione della “Giornata mondiale della salute mentale 2024”, evidenzia la connessione vitale tra salute mentale e lavoro. Condizioni malsane, tra cui stigma, discriminazione ed esposizione a rischi come molestie e altre cattive condizioni di lavoro, possono comportare rischi significativi, influenzando la salute mentale, la qualità della vita complessiva e di conseguenza la partecipazione o la produttività sul lavoro. Con il 60% della popolazione mondiale al lavoro, è necessaria un’azione urgente per garantire che il lavoro prevenga i rischi per la salute mentale.

 “It is time to prioritise mental health in the workplace” (“È tempo di dare priorità alla salute mentale nei luoghi di lavoro”).

È essenziale che le azioni per affrontare le sfide legate alla salute mentale sul lavoro vengano intraprese con il coinvolgimento significativo dei lavoratori e dei loro rappresentanti, investendo sforzi e risorse in approcci e interventi basati su buone pratiche ed esperienze pregresse.

Per dare una risposta concreta a questa problematica, il sistema informatico TaleteWeb ha integrato nel proprio applicativo “Benessere Operatore” nuove funzionalità, informatizzando la scheda di triage psicologico e la scheda colloquio inserendole nella propria cartella sanitaria psicologica elettronica che mette a disposizione dei professionisti psicologi una vera e propria cartella sanitaria configurabile con diari psicologici, scale di valutazione, ed altre schede personalizzabili dalle singole aziende sanitarie clienti.

L’applicativo “Benessere Operatore”, che già consente di eseguire valutazioni di rischio da stress lavoro correlato, burnout, mobbing, benessere organizzativo, si arricchisce, oltre che della cartella sanitaria psicologica elettronica , anche di funzionalità per la comunicazione tra lavoratore e professionista, tra professionisti e tra reti di supporto territoriali. Vengono forniti anche strumenti, integrati nel software, per video chiamate, messaggistica, notifiche ecc.

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

AUTO MAPPATURA DEI RISCHI DA PARTE DELLE UNITA’ OPERATIVE

PRESENTAZIONE DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO INFORMATIZZATO NELLA LOGICA HEALTHCARE ENTERPRISE RISK MANAGEMENT (HERM)

In un precedente articolo abbiamo parlato del nostro sistema di Healthcare Enterprise Risk Management (HERM), affermando che esso si basa su due principi essenziali:

  • Il pensiero basato sul rischio che deve coinvolgere tutti i livelli dell’organizzazione
  • L’integrazione di tutti i rischi aziendali in un unico sistema di gestione

Il più delle volte, però, l’approccio alla gestione del rischio risulta verticistico limitando, soprattutto nelle fasi di analisi e valutazione, un sostanziale e determinante coinvolgimento delle figure responsabili delle unità operative “core” e dei “servizi” a cui afferiscono invece l’effettiva gestione dei processi e quindi l’applicazione in campo dei protocolli e delle procedure di prevenzione dei rischi

Il nostro modello organizzativo, proposto in questo articolo, prevede un approccio “dal basso” finalizzato a favorire un coinvolgimento delle unità operative nelle fasi di identificazione, analisi, ponderazione e trattamento dei rischi, attraverso attività di autovalutazione

Scarica il modello che abbiamo studiato, penso sia molto utile per contribuire ad affermare i principi essenziali del sistema HERM

Le aziende che già utilizzono l’applicativo Rischio Clinico di TaleteWeb, se interessate, possono contattare direttamente gli specialist di riferimento per chiarimenti e avviamento del progetto.

Per approfondimenti potete contattare direttamente l’autore dell’articolo ing. Gregorio Paccone (gregorio.paccone@talete.net)

Equipe Srl è qualificata QC2 per ACN (Agenzia Nazionale per la Cybersecurity)

Nel mese di Agosto 2024 Equipe Srl ha ottenuto l’importante qualifica QC2 da parte di ACN (Agenzia per la Cybersecurity Nazionale – ex AgID Agenzia per l’Italia Digitale), che ha il compito di tutelare la sicurezza e la resilienza nello spazio cibernetico nazionale.

Un importante traguardo per tutto il team di TaleteWeb che attesta l’elevata professionalità e competenza di tutti i collaboratori che da anni partecipano al progetto.

La sicurezza dei dati e delle infrastrutture informatiche è un problema che la Direzione Strategica di Equipe ha posto sempre in primo piano perché assume una rilevanza maggiore quando parliamo di Pubblica Amministrazione ed in particolare di Sanità.

ACN avrà cura di aggiornare i servizi di Equipe all’interno del Catalogo dei servizi Cloud per la PA (https://catalogocloud.acn.gov.it )

LA DIGITALIZZAZIONE DEI MACRO PROCESSI DI GESTIONE DEL RISCHIO NELLE AZIENDE SANITARIE IN UNA LOGICA “ENTERPRISE”

IL SISTEMA HEALTHCARE ENTERPRISE RISK MANAGEMENT (HERM) PROPOSTO DALLA PIATTAFORMA INFORMATICA TALETEWEB

Gestire il rischio fa parte della governance e della leadership, ed è fondamentale per il modo in cui l’organizzazione viene gestita a tutti i livelli. Questo contribuisce al miglioramento del sistema di gestione. Gestire il rischio fa parte di tutte le attività riconducibili ad un’organizzazione e comprende l’interazione con le parti interessate. La direzione strategica e gli organismi di supervisione, devono assicurare che la gestione del rischio sia integrata in tutte le attività dell’organizzazione sanitaria e devono dimostrare la leadership e l’impegno (UNI ISO 31000).

Il modello di digitalizzazione del sistema Healthcare Entreprise Risk Management (HERM) proposto, si basa su due cambiamenti sostanziali: uno culturale/organizzativo e l’altro tecnologico.

Da un punto di vista organizzativo superando l’attuale visione “a silos” dei rischi aziendali, aggregando gli esiti delle analisi condotte dai risk owner (direzioni aziendali/unità operative), al fine di rappresentare i rischi in una visione univoca e prioritizzata, supportando così la Direzione Strategica e il Comitato di Gestione del Rischio aziendale nell’intraprendere le azioni di competenza.

Da un punto di vista tecnologico attraverso la realizzazione di una soluzione applicativa/piattaforma finalizzata alla gestione dei macro processi e dei processi di supporto, completamente integrata con il più ampio sistema informativo socio sanitario aziendale (SISS) del quale deve costituire un componente essenziale e strategico.

I processi di gestione del rischio, quasi sempre affidati a tecnostrutture aziendali, devono condividere informazioni, documenti, dati, utilizzare un’unica mappatura dei processi e modalità di identificazione, valutazione, ponderazione e trattamento dei rischi omogenee, in modo da restituire alla direzione strategica un quadro complessivo dei rischi stessi, dei relativi trattamenti e delle azioni di miglioramento.

La digitalizzazione del sistema HERM deve contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di questi obiettivi.

Dedicaci solo pochi minuti del tuo tempo, leggi e/o scarica il modello e il sistema proposto sintetizzato in solo cinque slides.

Per ulteriori approfondimenti puoi contattarci ai seguenti recapiti:

Equipe srl: Tel. 0712867250-3; e-mail: gregorio.paccone@talete.net

IL SAFETY WALK ROUND IN POCHI PASSI

UNA MODALITA’ OPERATIVA COMPLETAMENTE DIGITALIZZATA PER I GIRI DELLA SICUREZZA

Il safety walk round (SWR) è una  modalità di valutazione di criticità e rischi, di derivazione aeronautica, che, come le valutazioni FMEA-FMECA, si sta notevolmente diffondendo ed affermando in medicina.

Ormai è considerata, tra le tecniche e metodiche proattive dei sistemi di gestione del rischio clinico, quella più efficace ed immediata e sta entrando progressivamente nei protocolli di monitoraggio di tutti i reparti delle strutture sanitarie.

D’altronde la metodologia del SWR, unitamente a quella dei “Bundle”, risponde in pieno a quanto disposto dalla sentenza numero 6386 del 3 marzo 2023 della Corte di Cassazione che ha di fatto definito la “lista degli oneri probatori a carico di strutture sanitarie e primari da produrre nei casi di contenzioso relativi alle infezioni nosocomiali”.

In questo articolo proponiamo una breve presentazione del nostro approccio metodologico e del nostro strumento informatico per la gestione del Safety Walk Round in una struttura sanitaria e socio-sanitaria, applicata proprio ai giri per la sicurezza per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA).

Per saperne di più guarda e/o scarica questa breve presentazione

Progetto per la realizzazione di un modello organizzativo – informatizzato per la sicurezza e la qualità delle cure nella medicina territoriale

Oggi si parla tanto di “Medicina del territorio”, di telemedicina e di PNRR. Termini come “case e ospedali di comunità” stanno entrando nel linguaggio comune e l’esigenza di nuove competenze, come l’infermiere di famiglia, si sta affacciando prepotentemente in ambito socio-sanitario; ma ci stiamo preoccupando a sufficienza di come organizzare i processi al fine di garantire, comunque e in ogni caso, la massima sicurezza e la qualità delle cure in contesti completamente diversi dalle mura protettive di un” ambito ospedaliero”?

Ancora oggi nelle strutture ospedaliere si fa una gran fatica – e gli addetti ai lavori lo sanno bene – a far passare la cultura del rischio clinico e l’approccio alla qualità dei percorsi diagnostico- terapeutico- assistenziali. Immaginiamo quanto sarà complesso affrontare il discorso sul territorio, che fino a ieri è rimasto quasi ai margini in termini di Clinical Risk Management. Eppure, a partire dall’immediato futuro, sul territorio ci sarà un massiccio uso di tecnologie della comunicazione e dell’informazione(device, dispositivi, cartelle cliniche e dossier elettronici, ecc…) che, se non gestiti adeguatamente, potranno comportare eventi avversi e bassi standard qualitativi delle prestazioni erogate, con tutte le problematiche del contenzioso e delle responsabilità medico-legali annesse.

Al fine di dare una risposta effettiva a quanto sopra, l’idea è stata quella di progettare un disciplinare per la realizzazione di un “Sistema di gestione per la sicurezza e la qualità delle cure nella medicina territoriale ed in particolare per le case e gli ospedali di comunità”.

Il disciplinare potrà essere utilizzato anche per la valutazione dei requisiti e la certificazione di conformità rilasciata da organismi terzi accreditati.

I requisiti del disciplinare prevedono e mutuano tecniche, metodologie e tecnologie dell’informazione, dai sistemi di gestione del rischio clinico e della qualità, calandole, in modo personalizzato e semplificato, nelle specifiche realtà organizzative afferenti al “territorio” e applicabili a tutti i relativi setting assistenziali.

I requisiti sono coerenti e conformi al quadro normativo applicabile (L.24/2017, Raccomandazioni Ministeriali, ecc.), alle norme volontarie (ISO 9001, ISO 22301, J.C.I, ecc.) e, in particolare, ai requisiti generali e specifici previsti dall’accreditamento istituzionale delle diverse Regioni.

È stato, in sostanza, costruito un modello organizzativo informatizzato per la gestione del rischio clinico e della qualità nelle strutture socio-sanitarie del territorio con particolare riferimento alle problematiche gestionali, organizzative e tecnologiche indotte dai sistemi di telemedicina (televisita, teleconsulto, telemonitoraggio, teleassistenza) e dall’utilizzo massivo dei sistemi di digitalizzazione dei dati sanitari (fascicolo sanitario, dossier sanitario, cartella clinica elettronica territoriale, ecc.).

Il modello è stato sviluppato in assoluta continuità e omogeneità con il sistema ospedaliero di Risk Management e Qualità, da noi avviato e consolidato in oltre 58 strutture sanitarie italiane pubbliche e private di grandi e medie dimensioni.

Unitamente e parallelamente allo sviluppo del modello organizzativo informatizzato sono stati progettati corsi di formazione, in materia di Risk Management e Qualità, nella medicina del territorio, erogabili in presenza e in modalità e-learning, rivolti a tutti i portatori di interessi e specialmente agli operatori sanitari sulla sicurezza e qualità delle cure nella medicina di prossimità

L’attività formativa di cui sopra si va ad integrare con i corsi, già disponibili, rivolti alla formazione delle competenze dell’ infermiere di famiglia.

Gregorio Paccone

Ancona, 22 luglio 2022

Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari

Il Ministero della Salute ha firmato il decreto che indice la Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari il 12 marzo di ogni anno.

Alle Amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli enti e gli organismi interessati, spetta, in occasione della giornata, organizzare iniziative di comunicazione per promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.

Secondo l’Inail, tra il 2016 e il 2020 sono stati accertati e codificati come violenze più di 12mila casi di infortunio. La maggior parte di essi è avvenuta in case di cura e ospedali e ad essere più colpite sono state le operatrici sanitarie.

Il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 ha previsto, pertanto, l’attivazione di una linea di intervento specifica che contribuirà ad alzare l’attenzione agli aspetti di progettazione e organizzazione del lavoro che, se non presidiati, possono favorire lo stress lavoro correlato ed episodi di aggressione nei contesti lavorativi.

Noi del gruppo TaleteWeb abbiamo sviluppato, nell’ambito degli applicativi “Rischio Clinico” e “SGSL”, delle specifiche funzionalità per la valutazione del rischio, per la prevenzione e per il miglioramento dei processi operativi e organizzativi che possono limitare gli atti di violenza a danno degli operatori.

Clicca qui per visualizzare la presentazione

CORTE DI CASSAZIONE E CONSENSO INFORMATO

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 18283/2021, è tornata sul tema del Consenso Informato, accogliendo il ricorso di un paziente che aveva chiesto il risarcimento del danno contro l’Azienda Ospedaliera e il medico che lo aveva in cura.

La pretesa risarcitoria del ricorrente si fonda sulla condotta negligente del medico oculista che gli aveva somministrato una terapia farmacologica senza monitorarlo prima e dopo il trattamento stesso. Cosa che gli aveva procurato un’insufficienza renale. Il ricorrente sostiene, tra l’altro, di non essere stato correttamente informato, altrimenti avrebbe potuto scegliere di non proseguire il trattamento terapeutico prescritto e decidere di salvare la funzionalità epatica in luogo di quella visiva.

Già la Cassazione era intervenuta nel 2019 con la Sentenza n. 32124 affermando che “l’acquisizione da parte del medico del Consenso Informato costituisce prestazione altra e diversa da quella dell’intervento medico richiesto, assumendo autonoma rilevanza ai fini della eventuale responsabilità risarcitoria in caso di mancata prestazione da parte del paziente”.

Ci troviamo quindi in presenza di due distinti diritti. Infatti, il Consenso Informato riguarda il diritto fondamentale della persona ad esprimere una consapevole adesione al trattamento terapeutico proposto (Corte Costituzionale con Sentenza n. 438/2008).

Il Trattamento Medico Terapeutico attiene alla tutela del fondamentale diritto alla salute.

Nel dettaglio, l’informazione fornita dal medico in ordine al Consenso Informato dovrà riguardare il possibile verificarsi dei rischi di un esito negativo dell’intervento, e di un aggravamento delle condizioni di salute del paziente; ma anche il possibile mancato miglioramento.

Sempre secondo la Corte di Cassazione “la struttura ed il medico hanno il dovere di informare il paziente circa la natura dell’intervento, i suoi rischi, la portata di possibili e probabili risultati conseguibili, nonché delle implicazioni verificabili, esprimendosi in termini adatti al livello culturale dell’interlocutore, adottando un linguaggio a lui comprensibile, secondo il relativo stato soggettivo e il grado delle conoscenze specifiche di cui dispone”.

La Cassazione ha anche stabilito che “la valutazione dei rischi appartiene al solo titolare del diritto esposto, e il professionista o la struttura sanitaria non possono omettere di fornirgli tutte le informazioni necessarie”.

L’obbligo di acquisire il Consenso Informato dal paziente è a carico della struttura sanitaria e del medico; e a fronte dell’allegazione di inadempimento da parte del paziente sarà onere della struttura e del medico provare l’adempimento dell’obbligazione di fornirgli un’informazione completa ed effettiva sul trattamento sanitario e sulle sue conseguenze, senza che si possa presumere il rilascio del Consenso Informato sulla base delle qualità personali del paziente.

Infine, trattandosi di Danno Non Patrimoniale, la Cassazione ricorda che la prova del medesimo danno può essere fornita dal danneggiato con ogni mezzo e dunque anche a mezzo di presunzioni.

 

Articolo di: Corrado Moschitti